Condivide il palcoscenico col suo alter ego, l’incantevole e talentuosa Sara Maya, in uno show accompagnato da arie liriche e danza. Oggi possiamo ammirare i suoi video 3D, e forse qualcuno ha apprezzato le opere del celebre pittore americano Jim Warren rese tridimensionali dallo stesso Erix. Artista tutto tondo ha messo a disposizione l’arte magica anche per spettacoli teatrali e musical quali Pinocchio (collaborando con i Pooh), Cenerentola, Robin e Hood. Erix Logan si è esibito in decine di paesi fin dal 1978, ha ottenuto per ben due volte il “Mandrake d’Oro” nel 1996 e 2000, così come il Grand Prix Magique di Montecarlo e il titolo di Campione di Europa di Magia 2007 al celebre Lido di Parigi.
Intervista ad Erix Logan a cura di Leonardo Carrassi, uscita sulla rivista Verba Tayko, anno 1 vol. 3
L. Il ruolo dell’illusionista, e la magia dell’attrezzo. Dove una cassa magica non può arrivare, e come il mago a tuo parere, rendere speciale una grande illusione?
E. Ottima domanda che tocca subito un grande problema. E’ l’attrezzo che fà l’illusione o l’illusionista? Giro subito un’altra domanda: E’ il pilota che vince la corsa o la macchina? Ripartendo da qui è più facile arrivare a rispondere che sarebbe importante un equilibrio tra intensità di interpretazione, creatività nell’esibizione e potenzialità dell’attrezzatura.
L. E’ fondamentale che un numero sia totalmente inspiegabile per il pubblico? C’è qualcosa di più importante?
– la riproduzione di un’immagine apparentemente reale sapendo che non lo è
– la rappresentazione di un’esagerazione della realtà consci che l’intrattenimento è lo scopo.
– la simulazione dichiarata della creazione o distruzione di cose o persone
– la realizzazione di una realtà apparentemente impossibile consapevoli della finzione.
(elenco non esaustivo).
Ho voluto sottolineare che in uno spettacolo magico gli spettatori non credono mai che ciò che vedono è reale; in caso contrario fuggirebbero terrorizzati o svenirebbero dall’impressione.
Proseguiamo facciamo una considerazione sul pubblico di oggi:
– abituato ad una tecnologia spinta
– gode di un intrattenimento farcito di effetti speciali al limite dell’impossibile (films, 3d, videogames, etc.)
– riceve, spesso senza volerlo, spiegazione di trucchi magici (tv e internet)
Dopo questa analisi potrebbe valere la pena riformulare la domanda in questi termini:
“E’ possibile che un numero sia totalmente inspiegabile per il pubblico?
Magicamente rispondo come avrei risposto all’inizio, ma ora con maggior consapevolezza: la cosa più importante è la volontà dello spettatore di sospendere la propria incredulità e decidere di lasciarsi trasportare. Penso che solo in questo modo un’illusione possa davvero diventare inspiegabile.
Vista da un altro aspetto la questione potrebbe anche essere: “è necessario che un numero sia totalmente inspiegabile”? Probabilmente no, perché non credo che il fine della magia sia l’inspiegabilità di un numero.
L. Progettare e costruire un attrezzo, oppure averlo fatto e finito. E’ più facile adattare lo spettacolo ad un acquisto, o costruire un effetto in relazione ad un’idea?
– hai la certezza che funzioni al 100% sul pubblico essendo già stato testato da altri;
– puoi scegliere l’effetto che riscontra più gradimento;
– puoi contare su una traccia già esistente per costruire la presentazione (concetto, coreografia, costumi, dettagli, soluzioni, accorgimenti);
– non rischi fallimenti di idee originali che possono non piacere;
– non ti sbatti a cercare fabbri, falegnami, elettricisti, materiali, congegni, etc. etc. etc.;
– non perdi giorni, settimane, mesi e spesso anni a ricercare metodi e soluzioni tecniche;
– non hai in mano un prototipo ma un attrezzo che ha già superato il rodaggio, risparmi quindi tutto l’ulteriore lavoro necessario a perfezionarlo dopo averlo ultimato e presentato nei primi tempi.
– vendi un effetto che un cliente o un agente già conosce, con la certezza di soddisfare le aspettative senza dover sperare sulle sue capacità di immaginare la reazione che susciterà un effetto inedito.
– Costa enormemente meno.
Tutto questo senza ancora pensare che per creare un’illusione originale e degna di entrare nel repertorio occorre, come é ovvio, imparare ad essere creativi e quasi sempre per riuscirci non si può prescindere dal sapere Chi e Quando ha inventato Cosa e quindi dallo studio della storia e del presente dell’illusionismo.
È dunque molto più semplice e facile usare ciò che si trova già pronto; in linea anche con la società di oggi che cammina veloce ed é fondata sull’immagine e sul risultato immediato.
…
ma se, nonostante tutti questi plus, ci fosse ancora qualcuno con la voglia di buttarsi a creare qualche cosa di nuovo, allora l’illusionismo può avere ancora qualche possibilità di crescere, adeguarsi ai tempi e proiettarsi verso il futuro!
♤
L. Cosa lega un attrezzo originale ad un artista o al suo costruttore? Riesci a dirci due parole su etica e diritto?
♤